Da anni si dice che il problema del fotovoltaico è il silicio: per quanto abbondantissimo in natura, la sua lavorazione è molto lunga, quindi non riesce a stare dietro alla domanda di pannelli, facendo volare i prezzi. Ora le cose stanno cambiando, come segnala un articolo su QualEnergia:
"Sono oltre un centinaio nel mondo, infatti, le fabbriche di polyisilicon che nei prossimi due anni inizieranno a produrre (tra cui tre italiane, come annunciato al Solarexpo), il silicio immesso sul mercato dunque sarà molto più di quel che si era previsto. Da qui al 2012, secondo i dati presentati la settimana scorsa dall’ente di ricerca americano Prometheus Institute, la produzione quadruplicherà: si passerà dalle poco più di 30mila tonnellate del 2007 a oltre 120mila".
La conseguenza? Prezzi al ribasso e rischio di una bolla per il fotovoltaico.
"Entro il 2010, – spiega Michael Lo Cascio, analista della Lux Research, riassumendo la situazione – il fotovoltaico con silicio cristallino sarà libero dalla carenza di polysilicon – ma sarà immediatamente colpito da un "uno-due": la domanda che cresce meno e l’incremento della competitività delle nuove tecnologie, in particolare il fotovoltaico a film sottile inorganico e il solare termico.”
Dovrebbe essere meglio per i consumatori, con prezzi più facili da smaltire.
Certo, sono solo previsioni, tutte da verificare.
via Parole Verdi